Oltre al buon cibo, Parma ospita anche aziende di eccellenza dell’industria meccanica italiana, come nel caso di Ocme - Officine Meccaniche Emiliane, nata nel 1954 come piccola officina di macchinari per il riempimento e trasformatasi negli anni in una multinazionale presente in cinquanta paesi e specializzata in macchine per il riempimento e l'imballaggio e soluzioni per la movimentazione automatica (pallettizzatori e carrelli LGV).
Durante l'open house svoltosi presso la sede centrale di Parma, aperto ai clienti e ai partner presenti e futuri, Ocme ha ripercorso la sua storia attraverso l'evoluzione della propria gamma prodotti, che conta già 10.000 installazioni in 191 paesi nei settori Beverage (45%), Petrolchimico (28%), Alimentare (11%) e Tissue (8%) ai quali, a seguito del lancio sul mercato della serie di LGV Auriga, si è aggiunta da poco anche l'Intralogistica.
«Negli ultimi anni, ci siamo resi conto che le aziende, in un'ottica di ottimizzazione dei loro processi, stanno impiegando molte delle loro risorse nella riorganizzazione dei flussi fisici di merci e materiali. – commenta Mauro Magri, sales area Manager di Ocme – Per questo, abbiamo aggiunto alla nostra offerta la serie Auriga, carrelli elevatori automatici a guida laser, particolarmente adatti per le attività di logistica e di material handling».
«Oltre ad essere un eccellente esempio di tecnologia e innovazione ingegneristica, – prosegue Francesco Ferrari, LGV sales manager di Ocme – Auriga rappresenta anche il risultato di partnership importanti, come quella con Toyota Material Handling Italia, che ha fornito i carrelli manuali su cui abbiamo apportato diverse modifiche a livello di innovazione. L'ultima soluzione frutto della partnership è Auriga RT, un retrattile che può essere impiegato sia in modalità automatica, attraverso la guida laser, oppure con operatore a bordo, a seconda delle esigenze».
Toyota MH Italia è solo uno dei tanti partner che, insieme a Ocme, lavorano per realizzare macchine sempre più performanti. Infatti, sempre su Auriga RT, sono installati i sensori laser Sick che coprono interamente il veicolo per la sicurezza delle persone, rilevando la presenza di eventuali ostacoli sul tragitto, garantendo un elevato livello di sicurezza.
La sicurezza è uno dei fattori chiave che, secondo Ocm,e contraddistingue un carrello elevatore automatico da uno manuale. «L'acquisto di un LGV richiede un investimento sicuramente superiore rispetto a quello necessario per un carrello con operatore a bordo, ma provate a chiedervi perché. – esorta Roland Guglielmetti, product manager internal logistics di Ocme – Ogni anno, sono circa 96.700 gli incidenti causati dall'uso improprio o errato di un carrello elevatore manuale. Se lo vediamo da questo punto di vista, il LGV è in realtà la scelta più vantaggioso per un'azienda. Infatti, grazie ai sensori laser, il carrello automatico viene guidato, sia nel percorso che nella velocità, ed è inoltre programmato per rallentare o addirittura arrestarsi in caso di possibili collisioni o pericoli». Il rischio di incidenti è dunque davvero minimo. In più, guardando sempre ai costi, in un LGV sono presenti solo 3 parti meccaniche (motoruota, montante, centralina idraulica): la manutenzione necessaria è dunque dimezzata rispetto a quella richiesta da un normale carrello.
Interessante notare anche che su tutti gli LGV Ocme è stato montato un sensore per il controllo della portata, oltre che per il bilanciamento delle forche, ad ulteriore garanzia della stabilità del veicolo. Sul fronte batteria, invece, è stata presa una decisione importante: eliminare le batterie al litio a favore di altre tre tipologie (piombo liquido, piombo gel o X FC-flex) per un motivo molto semplice: oltre al costo elevato, il litio risulta essere troppo leggero come materiale e dunque era necessaria una compensazione per bilanciare il peso del veicolo, per non influire negativamente sulla sua stabilità.
Nell'ultima parte della mattinata, Paolo Camellini, product manager palletising and depalletising di Ocme, ha illustrato invece le varie tipologie di macchine pallettizzatrici per il fine linea, impiegate specialmente nel settore beverage. Anche in questo caso, l'efficienza è frutto di un'altra importante collaborazione, quella con Fanuc, che ha fornito i robot automatici incaricati della composizione dei vari strati del pallet.
Al termine della giornata, è stato offerto un giro in officina, grazie al quale è stato possibile vedere in funzione diversi macchinari, tra i quali:
- Blox: la nostra linea versatile completa.
- Vega Packetto: la nostra recente soluzione nel packaging secondario.
- Auriga RT: la nostra navetta a guida laser completamente automatica, con applicazioni particolari Ocme per la movimentazione dei materiali.
- Oltre l’Auriga RT erano presenti anche una dozzina di altre navette a guida laser in fase di collaudo, di quale la navetta del progetto in collaborazione con la ditta Sicma.
- I palettizzatori Perseus, Pegasus, Orion: soluzioni per il fine linea studiate attentamente dal reparto “Ricerca & Sviluppo” che vanno dalla palettizzazione tradizionale a quella robotizzata.
- Libra: riempitrice rotativa a peso, con un focus particolare sull’ultima innovazione, la valvola elettrica.